Ciao Franko, ci siamo conosciuti nel 2008 e allora mi raccontasti di aver vissuto il mondo dell’analogico ed il passaggio all’era digitale. Ci potresti descrivere le differenze che hai riscontrato nel tuo metodo di lavoro, magari raccontandoci un aneddoto di quel periodo?

Un’ottima domanda, ci potrei anche scrivere un libro… dico davvero!
In poche parole, ho sempre avuto un approccio creativo, più che ingegneristico, alla tecnica del suono, in quanto il mio intento professionale è finalizzato principalmente al piacere di ascoltare. Infatti, come dico sempre: Con i suoni, alla fine, è l’orecchio che decide (e non la calcolatrice!).
Intendo dire che, nel mio lavoro, privilegio un pochino più l’istinto musicale che la mera tecnica ‘da manuale’. Di conseguenza, nel passaggio dall’analogico al digitale, non ho dovuto cambiare granché delle mie metodologie personali…
Certo, ho dovuto rimettermi a studiare i nuovi sistemi e sperimentarli a lungo (1995-2001), ma è stato come rivivere un periodo entusiasmante della mia gioventù (1984-1990), quando mi impegnavo a comprendere i sistemi analogici, quindi è stata un’esperienza ugualmente divertente e appassionante!
Probabilmente la vera difficoltà è stata che durante gli anni del “passaggio”, ovviamente, i due sistemi coesistevano, quindi si studiavano le nuove diavolerie digitali ma si produceva ancora tutto in analogico, almeno finché la qualità digitale non ha raggiunto un livello congruo. Così, mentre a casa facevo già quasi tutto col mio primo glorioso Mac, e con buoni risultati, allo studio di registrazione dove lavoravo, l’unico attrezzo digitale presente era… un orologio da parete!

2) Perchè hai deciso di intraprendere la strada della mobilità, progettando uno Studio Mobile, e hai scelto il KU100 come microfono di riferimento per le tue produzioni in Audio Binaurale?

L’idea dello studio portatile l’avevo da anni… non ho mai voluto uno studio fisso perchè preferisco documentare la realtà effettiva piuttosto che costruirne una fittizia… , e se ho potuto realizzarla è proprio grazie all’avvento del digitale professionale che ha finalmente permesso tale portabilità, precedentemente impensabile… Uno studio di registrazione in un laptop… nel 2001 mi sembrava un miracolo..!!
La scelta del Neumann® KU100, poi, è semplicissima da spiegare: Avevo il sogno di registrare la realtà nel modo più simile a come la ascolto con le mie (tre) orecchie, e il KU100 era, ed è tuttora, il microfono più evoluto nel simulare l’udito umano. Diciamo che se ce ne fosse uno migliore, userei quello.

3) Cosa prevedi per il futuro prossimo (geopolitico, no scherzo…) e, soprattutto, quali saranno gli sviluppi del VR in termini sia Video Immersivo che Audio 360°?

“E io che cazzo ne so, scusa?”  [citazione irrefrenabile! :D]

Foto Victor Ortega 2011

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